venerdì 20 giugno 2014

chissà perché....

Sai oggi per la prima volta mi sono cimentata nel fare l'impasto della pizza e mentre lo preparavo pensavo chissà se sarò all'altezza... Poi mentre impastavo e impostavo mi sentivo soddisfatta.... Appena ho terminato, ho fatto i panetti li ho stesi e li farciti... Ho iniziato così ad infornare la prima, la seconda e così via.. Quando la prima si è cotta e l'ho tirata fuori dal forno la prima cosa che ho fatto è stata quella di prendere subito il cellulare per scattare una foto. per inviartela, per avere la tua approvazione e per sentirmi dire: "brava amore, hai visto ci sei riuscita e tu che ti preoccupavi come una stupida..." ma mentre scattavo la foto presa dall' entusiasmo, ecco che mi si presenta un pensiero, una frase che tu mi hai detto, "io quando studio non voglio essere disturbato.." e allora come una stupida una lacrima è scesa giù perché tu non vuoi, perché tu quando studi non pensi a me, non pensi al fatto se sono triste o se sono allegra, non pensi al fatto forse alla mia ragazza farà piacere ricevere un minimo di attenzione, forse adesso le mando un messaggio per vedere come è andata con la prova cucina, forse, forse... ma io so solo che tu non vuoi essere diaturbato, so solo che quando studi io non esisto, e questo fa male, fa veramente male... e allora guardo le foto che ho scattato e mi complimento con me stessa per l'audacia e la pazienza avuta e sai cosa non mi interessa se tu non vuoi essere disturbato mentre studi, non mi interessa e non ci resterò male perché questo lo capirai solo quando lo proverai sulla tua pelle ed fino ad allora continuerò a guardare le mie pizze cuocere nel forno mentre tu non vuoi essere disturbato....

lunedì 16 giugno 2014

Una donna va sempre corteggiata anche quando è già tua...


Il problema della maggior parte degli uomini di oggi è che spesso e volentieri dimenticano la "galanteria" e l'arte del corteggiamento una volta che hanno al loro fianco la donna prescelta.
Quello che mi rammarica è che prima, ai tempi dei nostri nonni per intenderci, l'arte del corteggiamento era una qualità da possedere che ti rendeva nobile d'animo. Omaggiare la propria amata è una pratica esistente dai tempi dei tempi e non per questo abbiamo appunto la maggior parte dei capolavori letterari (come ad esempio la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzoniere di Francesco Petrarca, I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, per non citare quella straniera con William Shakespeare con i sui sonetti, e via discorrendo) che ne testimoniano l'esistenza. C'è da dire che prima essendo altri tempi e non avendo a disposizione le tecnologie che abbiamo noi, gli uomini si dovevano inventare un po' di tutto per poter far breccia nel cuore dell'amata. Però l'amore è come un fiore e una volta sbocciato necessita ancora delle dovute cure. Non posso far di tutt'erba un fascio ( anche perché sarei un'ipocrita se lo facessi), ma quello che vedo oggi   non sono più i corteggiamenti romantici di una volta. Ad esempio sono pochi gli uomini che attualmente omaggiano le proprie amate con dei fiori se non in occasioni prestabilite, quali San Valentino, Festa della Donna, Festa della Mamma, compleanni, onomastici e se si ricordano degli anniversari; o ancora di aprire lo sportello dell'auto per farla salire, scostarle la sedia per farla sedere, aprire una porta dandole  precedenza...Queste sono tutte attenzioni che a mio avviso non dispiaceranno ad una donna anzi, la donna se trattata a dovere saprà ricambiare in tutto. Non dico che gli uomini dovrebbero scrivere pagine e pagine dedicate all'amata, non dico che ogni giorno deve omaggiarla, ogni giorno deve farla sentire sempre più sua, non dico tutto questo ma so per certo che gesti inaspettati rendono sempre felice... Forse sono io che vivo ancora con questa idea per la testa, della galanteria e del corteggiamento, del romanticismo in sé, forse sono io che leggendo troppo e guardando troppi film strappa lacrime mi sono convinta di ciò. Per me la fase del corteggiamento non deve aver fine quando finalmente hai la tua donna, deve continuare per il semplice motivo che è romantico, che è passionale, è amorevole, è magico... Non c'è cosa più bella al mondo di vedere una coppia di giovani innamorati dove lui è galante e si presenta con dei fiori in una mano e con dei cioccolatini nell'altra ad un loro appuntamento e dove alla vista dell'amata ecco prova ancora un po' di imbarazzo e l'abbraccia forte a sé...La Donna va corteggiata sempre ,comunque e dovunque. I complimenti sono gratuiti e il sorriso che le si stamperà sul volto ripagherà molto più di un salario. Dire ad esempio "come sei carina oggi con i capelli raccolti" o "anche senza trucco sei stupenda" sono affermazioni che una donna si aspetta di avere ma che non chiederà mai di ricevere, perché ogni donna in fin dei conti sogna ad occhi aperti una storia d'amore fatta anche di queste piccole attenzioni. Detto ciò vi lascio con questa poesia di Pablo Neruda :
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/stati-d-animo/frase-128916?f=a:698>



domenica 15 giugno 2014

come vivere lo sconforto...

"Grave abbattimento dell'animo, cupo senso di amarezza, di scoraggiamento..."
Questa è la definizione che ho trovato sul dizionario, ma lo sconforto cos'è veramente?

Personalmente nel mio breve percorso di vita ho assaporato non pochi momenti di sconforto, dovuti da delusioni, da improvvise mancanze, da dolori causati dall'esterno riversatosi all'interno; tutto ciò che ci abbatte, che ci amareggia e scoraggia provoca in noi questo stato di "sconforto".

Ma come si superano questi momenti?

Ognuno ha la sua libera opinione a riguardo, credendo che bastino gli amici giusti, la persona amata al proprio fianco, la famiglia che ti sostiene, vivere in modo spensierato e godersi la vita per come viene.
Ma non per tutti è così. Io ad esempio quando mi ritrovo in questi momenti quello che mi aiuta a superarli è lo stare da sola, l'entrare in contatto con la parte più intima di me, scrutarmi, osservarmi, studiarmi, analizzarmi, fare tutto quello che so che potrebbe aiutarmi a star bene con me stessa ( perchè a mio avviso lo sconforto non è altro che un malessere interiore nella maggior parte dei casi ), ad esempio pur ascoltando la musica ad alto volume come grido di aiuto, mi immergo nei miei pensieri e inizio la ricerca o la quête. E' un processo che dura a seconda del grado di sconforto provato, ad esempio ci sono volte in cui mi basta veramente poco per potermi risollevare ma in altri casi mi ci vuole il tempo dovuto e attraversare tutto l'iter prefissato per sanarmi. Il mio iter consiste nell'alienamento dal mondo per proseguire verso il contatto con me stessa, nel mezzo mi dedico a ciò che più mi aiuta ( come detto su), che sono i miei hobbies, ascoltare musica, disegnare, dipingere, creare e scrivere pagine e pagine infinite del mio diario. Dopo aver attraversato tutto questo, giunge una notte in cui mi addormento credendo di svegliarmi il mattino dopo con lo stesso sconforto e invece mi sveglio con la consapevolezza che il mio momento di sconforto, di abbattimento, di amarezza, di scoraggiamento è terminato. Mi sveglio avendo anche capito che in questi momenti in me avviene un percorso di crescita personale e mi sento come rinata, nuovamente pronta ad affrontare le sfide quotidiane che la vita mi propone di superare. A mio avviso (secondo la mia indole) , ben vengano questi momenti di sconforto se il risultato poi dopo è la crescita personale, la strada verso la maturità, lo star bene con se stessi. Ognuno ha il suo modo di affrontarli, ed io spero che il mio sia d'esempio e che faccia soprattutto capire a quelli che vivono come me questi momenti che non c'è nulla di male nell'affrontarli così.  Quindi in conclusione posso affermare che anche in questi momenti c'è sempre da trarre positività ed esperienza e che nessun momento di sconforto è insuperabile.  Vi lascio con una delle mie citazioni preferite tratta da un grandissimo film per me molto significativo.

venerdì 13 giugno 2014

La nuova generazione conosce i valori della vita?

Esistono ancora i valori, quali la famiglia, l'amicizia, il rispetto, l'educazione, l'altruismo e perché no anche l'amore?
Io sono nata a cavallo tra gli '80 e i '90 e diciamo che mi sono ritrovata nel boom economico italiano, il quale di certo avrà contribuito e non poco al benessere sociale in tutti i sensi. La mia riflessione va oltre al benessere sociale, quello che mi chiedo la maggior parte delle volte è dove siano finiti i valori di una volta, valori che ti insegnavano in famiglia, a scuola tra i banchi e addirittura nelle strade. Oggi quando esco osservo questa nuova generazione di giovani, pensando che questi dovrebbero essere il nostro futuro e pur non facendo di tutt'erba un fascio, io mi trovo indignata al sol pensiero che, codesti che non hanno neanche la ben minima idea di cosa siano i veri valori , ci debbano guidare verso un futuro migliore. Vi faccio un esempio banale quante ore al giorno oggi un ragazzino in media tra i 10 e i 16 anni passa seduto davanti a un pc o a fissare il display del suo smartphone di ultima generazione? La risposta è tra le 7-8 ore giornaliere. Io alla loro età preferivo giocare, preferivo socializzare, preferivo fare qualche sport, leggere un buon libro, stare tra la gente, attivarmi per il mio paese, per i diritti miei e degli altri, fare del volontariato aiutando persone che non hanno avuto la mia stessa fortuna, facevo questo e tanto altro, come dare una mano in casa con le faccende domestiche, preparare i pranzi e le cene per la mia famiglia e quando c'era bisogno andavo a fare pure la spesa senza avere un motorino. Parlando e confrontandomi con la nuova generazione sono emerse cose a dir poco allucinanti che non so nemmeno io se incolpare i genitori, i figli stessi o dannare la nuova società tutta smart che ci circonda. Sono rari i casi in cui incontro un ragazzo e mi dico per fortuna lui non è come tutta la sua generazione, per fortuna ha ancora degli interessi oltre all'ultimo modello supercostosissimo di cellulare, scarpe, occhiali o quel che sia. Ma la cosa che più mi inorridisce è il fatto in sè di quanto siano diventati cattivi ed egoisti, cinici alle prime armi insomma, di quanto se ne fregano di quello che li circonda. Attualmente viviamo in un periodo di disinteresse di massa, abbiamo migliaia e migliaia di cause per cui lottare e pochi che lottano. Dico questo perchè osservo il mio paese, osservo quanto invece di progredire regredisce, osservo quanto i ragazzi si abbandonino a se stessi diventando vittime di una società parassita e parassitaria, è anche vero che non abbiamo più stimoli esterni perchè la nostra situazione politica diciamola tutta non è delle migliori e di certo non ci aiuta a vivere con serenità e tranquillità. Ma proprio per questo mi dico e mi chiedo i valori i veri valori dove sono finiti?  La risposta non è semplice da dare ma di una cosa sono certa spero che la prossima generazione non sia come questa, spero che la prossima generazione renda onore più della mia alle giuste cause, spero che il disinteresse comune si trasformi di nuovo in interesse comune e soprattutto spero che i miei figli possano crescere in un ambiente sano dove possano scoprire e imparare da se i veri valori fondamentali della vita, proprio come ho fatto io.

domenica 8 giugno 2014

prova costume o prova sorriso?

Eccoci qua, finalmente siamo arrivate alla famigerata prova costume. Io personalmente non credo di averla superata ma sinceramente parlando poco importa. Quante donne avranno iniziato mesi e mesi prima con diete ed estenuanti ore in palestra solo per superare questa prova? Ecco anche io sto seguendo una dieta, ma non per perdere qualche chiletto accumulato durante le vacanze natalizie e pasquali,e per essere pronta per la famigerata prova.  La sto seguendo per problemi di salute (colesterolo) e solo per questo motivo la seguo, perché nonostante il mio chiletto in più io mi sento bene con me stessa e invece della prova costume preferisco di gran lunga quella del sorriso... Si proprio così "la prova del sorriso" e amo definirla con questo termine perché la prova più importante a mio avviso è quella di star bene con se stesse, a prescindere dalla fisicità da modelle o no, preferisco scegliere il sorriso da indossare invece del costume, opto per un sorriso o un altro in base al mio stato d'animo... Ma ovviamente qui si parla di sorrisi gioiosi, non di quelli di buon viso a cattivo gioco, si parla dei sorrisi della libertà di poter dire evviva le vacanze, evviva gli amori, evviva le serate in compagnia di amici trascorse così a zonzo per le strade dei paesi già sfollati dal troppo caldo, evviva il relax, il sole, il mare, evviva l'estate e soprattutto evviva la prova del sorriso.

Vivere il mondo in rosa

Vivere da donna nel XXI secolo ancora oggi è una sfida continua. Abbiamo lottato per ottenere i nostri diritti di donne, di mogli e di madri. Abbiamo lottato e stiamo lottando ancora per avere quella voce in capitolo in ambienti in cui ancora non si fidano del rosa. Ebbene si la nostra sarà una continua lotta ma non disperiamo, noi abbiamo la suddetta marcia in più che ci contraddistingue dal mondo in blu, siamo le multitasking generazionali, siamo la metà mela che è in grado di vivere anche senza l'altra metà. Dico questo perchè da gran osservatrice, la quale sono, ogni giorno osservo, a volte con la rabbia celata da un falso sorriso, che esistono donne che vivono ancora nel terrore di poter esprimere anche una semplice opinione. Ascolto storie vissute da donne che all'apparenza sembrano fragili ma che in realtà hanno una gran forza d'animo, ascolto storie che sono casi quasi da denuncia alle forze dell'ordine, ascolto perchè ascoltando vivo attraverso le altre persone esperienze di vita a me al quanto sconosciute. Ora quello su cui voglio centrare il discorso è semplice: siamo donne, abbiamo la forza e il coraggio ereditato da un passato che ha visto grandi donne cambiare il corso degli eventi, abbiamo a disposizione tutti i mezzi e i modi per poter far sentire la nostra voce in un mondo (o paese) dove solo all'apparenza si vive di emancipazione e acqua, allora perchè non farlo?  Siamo semplicemente noi che dalle nostre debolezze traiamo la forza, siamo semplicemente noi che dai momenti di sconforto riusciamo a ricreare momenti di gioia. Siamo Donne, e per citare una canzone famosissima, oltre alle gambe c'è di più, molto di più.