giovedì 20 giugno 2019

E' qui che volevo stare...

TITOLO: E' qui che volevo stare
AUTORE: Monica Brizzi
FORMATO: Kindle

TRAMA:

Un gruppo di amici durante la gita scolastica dell'ultimo anno di liceo, decide di farsi una promessa a cui manterrà fede.L'intera vicenda si svolge in Grecia dove ci ritroveremo con gli stessi  liceali, solo dieci anni dopo. All'interno di questo gruppo spiccano varie personalità, ma la più importante è quella di Sofia. Ingenua e timida ventinovenne ancora in lotta con se stessa per il suo aspetto fisico: capelli rossi, corpo esile e pieno di lentiggini, quasi paragonabile ad uno gnomo. Troveremo Michele che col passare degli anni non è minimamente cambiato. Tommaso che a differenza di altri è cambiato molto, tranne nell'essere il miglior amico di Sofia. In tutti questi cambiamenti c'è una cosa che non è cambiata, il sentimento di Sofia nei confronti di colui che la vede come una fata invece che come gnomo. Ci sarà un mistero legato ad un tatuaggio o meglio al significato di quel tatuaggio... Tutto sarà più chiaro alla vista dell'ultimo tramonto.  




Mi complimento con l'autrice che ha saputo ben intrecciare le vicende e legarle tra loro. Il linguaggio che utilizza è molto semplice, chiaro e scorrevole. Dal punto di vista descrittivo dei personaggi ha saputo ben cogliere e descrivere i caratteri e le personalità di ognuno, non lasciando nulla al caso. Molto fedele nella descrizione dei luoghi, a tal punto che ti fa venir voglia di preparare la valigia e prendere il primo aereo con destinazione Grecia. Potrebbe sembrare la classica storiella estiva, ma quello che la differisce dalle altre è semplicemente il fatto che ha unito delle tematiche che vanno a braccetto tra loro e fanno breccia negli animi sensibili, come l'amicizia, l'amore, la passione per la cultura e per i viaggi.  Un libro che consiglio di leggere a chi ha voglia di tornare un pò indietro con gli anni e vuole rivivere qualche esperienza che li ha segnati, e perché no magari da prendere anche come spunto per una bellissima e indimenticabile vacanza con gli amici di sempre.

martedì 13 settembre 2016

Passato

-PASSATO-

Quanto conta conoscere il passato della persona che ci è accanto?
Una persona su tre in genere si pone questa domanda, spinta da varie motivazioni, quali semplice curiosità, paragonarsi alle storie precedenti, soppesare su di una bilancia i pro e i contro, insomma di motivazioni ce ne sono di svariate. Ma quale veramente tra queste ci spinge a fare questa domanda? Quale ci porta a chiedere l'importanza di un passato che sotto alcuni aspetti non dovrebbe interessarci perché appunto passato. Su esperienza personale posso dire che del passato delle persone non è che mi importi chissà quanto, perché appunto il passato è ciò che ci ha resi quello che siamo oggi. Ma quando questo non basta e si vuole procedere, si vuole scavare ancora più a fondo per cercare di capire veramente cosa ci ha portato ad essere così oggi, quando questo non basta cosa si fa? Come ci si comporta in questi casi, non lo so neanche io, da un lato ho la curiosità, la voglia incessante di dover dare delle risposte alle mie domande, ma dall'altra penso e mi dico che a volte il passato può far male, può nuocere, può destabilizzare un equilibrio che si è creato tra due persone. Eppure io sono una tipa che non ha mai negato a chi chiedeva la conoscenza del mio, proprio perché senza non sarei quella che sono. Avete presente il detto "Parlami del tuo passato e ti dirò chi sei?" . Io non tanto ci credo a questa cosa, ci sono tante eccezioni a questo proverbio e tra l'altro il passato non implica per forza chi siamo o chi eravamo, ma è pur sempre nostro e in quanto tale ci appartiene. Certo per chi soffre di alcuni disturbi, traumi o altro, ricercare le cause nel proprio passato aiuta a capire cosa è andato storto nel percorso e poter poi rimediare. Utilizzo un linguaggio spicciolo a riguardo perché non è compito mio entrare nel merito, questo spetta agli esperti, io cerco solo di esporre fatti e pensieri di poveri comuni mortali come me che si pongono delle domande. Mi chiedo perché alcune persone preferiscano nasconderlo invece di parlarne, cosa le spinge a voler a tutti i costi far finta che non ci sia stato. Le esperienze negative insegnano a non ripetere più gli stessi errori, insegnano che nella vita c'è sempre qualcosa di buono, insegnano che ci si può sempre redimere e andare avanti. A mio avviso nessuno dovrebbe nascondere il proprio passato, per quanto sia stato brutto, orribile, tremendo, sofferto o perché no meraviglioso e felice, in entrambi i casi non dovrebbe mai essere taciuto. Si può imparare anche dalle esperienze altrui, non solo da quelle personali, si può cercare sempre di fare meglio. Il passato è ciò che ci rende unici, ciò che ci distingue e a volte ciò che ci accomuna. Confrontarlo con altre persone non vuol dire per forza fare a gara a chi l'ha avuto migliore o peggiore, a chi è stato più fortunato e chi meno, confrontarlo vuol dire immedesimarsi in esperienze altrui che non ci appartengono e cercare di capire cosa si può fare a riguardo per poterlo migliorare. Conoscerlo vuol dire conoscersi. E se questa cosa ci viene negata chissà per quale assurdo motivo ( si assurdo perché non esiste una ragione e dico una valida per negarlo) , ci sentiamo come se mancasse un pezzettino di un puzzle e stiamo sempre lì a cercare di capire, di chiedere, per porre fine alla nostra brama di curiosità. Ma veramente conta così tanto? Questo dipende dalle persone, ci sono quelle che ne possono fare a meno e quelle che se non sanno non danno, ma a prescindere a quale delle due categorie apparteniamo, per completare questo puzzle basterebbe semplicemente rimpiazzarlo con un nuovo tassello chiamato Presente e perché no anche Futuro.

giovedì 30 giugno 2016

Il Colore dell'uva matura

TITOLO: Il colore dell'uva matura

AUTORE: Sandra Rotondo

GENERE: Romanzo erotico

EDITORE: Auto pubblicato

TRAMA:

Francia, Michael Lacroix ha tutto quello che un uomo possa desiderare: fama, successo, ricchezza e donne. Magnate nel settore alberghiero si occupa anche della sua azienda vinicola. Con questa decide di aderire ad un progetto giovani, ai quali viene richiesto di lavorare nelle viti per la coltura dell'uva, non sapendo che tra essi ci sarà una giovane donna italiana, Maria,  che gli insegnerà cosa vuol dire amare. Tra una raccolta d'uva e una passeggiata tra i vigneti e una sfida tra loro i due si innamorano perdutamente. "Noi siamo ciò che siamo grazie a coloro che sono passati prima di noi. Nel mondo a taluni è dato di soffrire, ad altri di amare. E poiché non posso camminare con le mani, uso la pianta dei miei piedi per sentire tutto quello che ti ho appena detto".


Ho letto questo libro in una sola settimana, mi complimento con Sandra Rotondo per esser riuscita a creare il mix perfetto per un romanzo d'amore: amante francese, donna italiana e una raccolta d'uva matura. Libro ricco di dettagli (forse anche troppi a mio parere) dove le storie dei due amanti vengono ben intrecciate, grazie ad un personaggio, Harry,  che farà da collante e terrà su le due storie. Lettura molto piacevole, utilizza un linguaggio semplice e fluido, riesce ad immetterti nel vivo della coltura dell'uva. Dei due protagonisti principali, Michael e Maria, posso solo dire che incarnano la coppia perfetta nonostante le loro problematiche che hanno segnato la vita di entrambi.Il loro amore nasce come una sfida per uno e una vendetta per l'altro, ma alla fine come è giusto che sia nei romanzi trionferà l'amore. Lo consiglio a chi ha voglia di vivere una classica storia d'amore alla francese, che tanto classica non è visto che è pur sempre un romanzo a sfondo erotico. 






venerdì 24 giugno 2016

Dopo Twilight, la Coltre.

                          

TITOLO: La Coltre del Vampiro
AUTORE: Bella Forrest
FORMATO: Kindle 
TRAMA: 
Una sera d'estate, la sera del suo diciassettesimo compleanno, Sofia decide di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia  dalla quale non farà più ritorno. Viene risucchiata in un incubo da cui non riuscirà ad uscire. Incontrerà altre ragazze, dove un solo ed unico pensiero le accomuna, come poter scappare da quel posto ignoto e tenebroso in cui si ritrovano. Sofia che è la più temeraria fra tutte,  affronterà questa avventura con grande fervore e scoprirà la passione che la legherà per sempre ad un uomo. Un uomo che l'ha imprigionata in quest'incubo, un uomo dal bellissimo aspetto, quasi angelico se solo non appartenesse alle creature della notte, un uomo il cui nome è Dereck , Principe della Coltre. 


Ho letto questo libro per curiosità, spinta soprattutto dalla pubblicità che gli è stata fatta, e nel vedere se veramente può essere paragonato alla saga di Twilight. Senza giri di parole  e senza addolcire la pillola vi dirò ciò che penso. Non mi ha minimamente emozionato, anzi sotto alcuni punti di vista, soprattutto descrittivi dell'autrice, mi ha fatta arrabbiare. Nel contesto è come se mancassero molti dati importanti, ma più che dei dati proprio dei  fatti narrati importanti, che legano le vicende, che incastrano le storie alla perfezione. Dopo aver assistito alla storia tra Edward e Bella è difficile che altri vampiri riescano, almeno a livello letterario, a rendere emotivamente come loro. L'ho trovato molto caotico e forse anche come un copia e incolla delle varie serie tv sui vampiri, come The Vampire Diaries e The Originals addirittura il nome dell'adorato Dereck Sheperd di Grey's Anatomy. E' vero che si deve dar spazio all'immaginazione, ma qui si sta parlando veramente di riscrivere episodi televisivi. Forse sarà una coincidenza questa delle somiglianze con le serie tv, ma non riesco a credere che i veri fan della saga di Twilight possano paragonare o addirittura dire che questa saga possa essere una sua degna discendente.No No No, non ci siamo proprio. Mi spiace per l'autrice e per tutte le sue buone intenzioni, ma io da lettrice non posso che non essere critica nei suoi confronti. E' anche vero che ci saranno dei seguiti a questo capitolo, ma se il primo lo reputo così non credo di poter cambiare idea dopo. Non è un libro che consiglierei da leggere per poter evadere dal mondo,anzi è un libro che va letto solo se si è annoiati e ci si vuole annoiare ancora di più. Ovviamente questo è solo un mio personale parere. Il resto sta a voi giudicarlo...


domenica 10 aprile 2016

Buonanotte amore mio.

                                                            
                                                         TITOLO: Buona notte amore mio
                                                            
AUTORE:  Daniela Volonté

EDITORE: Newton Compton Editori

PAGINE : 276


Valentina Harrison, lavora presso un'agenzia pubblicitaria internazionale  sita a Milano. Ragazza acqua e sapone dedita solo al suo lavoro che si ritrova a dover fare i conti col suo giovane, affascinante, arrogante e narcisista sostituto capo James Spencer. Molte vicende porteranno i due a dover stare a stretto contatto. Dopo esser stati messi a dura prova dal loro lavoro, si ritrovano a dover fare i conti con le proprie personalità molto forti e divergenti.  Nulla è stato lasciato al caso e nulla è stato premeditato; Valentina e James contro ogni logica e ogni ragione iniziano una relazione. Alla fine riuscirà a trionfare l'amore su ogni cosa ma non senza aver prima lottato duramente.





Dopo il fenomeno Fifty Shades, ogni romanzo che capita sotto i miei occhi mi sembra essere una sua copia, a volte ridotta a volte estesa, ma sempre con la stessa trama. Ho letto questo romanzo in due soli giorni, e ci tengo a sottolineare due solo perchè se avessi avuto più tempo a mia disposizione l'avrei terminato subito. Dell'autrice non posso dire nulla anzi ha saputo ben mescolare le vicende della James e riadattarle al suo romanzo. Il linguaggio è versatile e leggero. Le vicende si susseguono con una giusta cronologia temporale e la scelta del doppio punto di vista, un capitolo ciascuno n.d.r., rende il romanzo completo sotto l'aspetto descrittivo sentimentale da parte dei due personaggi . Tutto sommato è un bel romanzo che tiene compagnia quando non si ha nulla da fare e si vuol viaggiare un pò con la  fantasia ripensando alle emozioni regalateci da Grey.

mercoledì 27 gennaio 2016

( RI- )PARTIRE DA ZERO......

Eccomi qua, dopo mesi mesi che questa pagina è rimasta chiusa è giunto il momento di riaprirla come è giusto che sia. Sono successe tante cose, tanti cambiamenti, tante scelte fatte di cui ancora non conosco l'esito ma ritenute giuste e opportune nel momento in cui le ho prese....Ci eravamo lasciati con una mia promessa, quella di non abbandonare e inseguire i miei sogni a tutti i costi, bè sto cercando di farlo nonostante tutti gli imprevisti che si presentano puntuali come un orologio svizzero. Ho lasciato il lavoro per poter decidere cosa farne della mia vita e come poter finalmente cercare di realizzarmi. Ho trascorso mesi interi a meditare su cosa realmente potesse piacermi, oltre al fatto di ritornare con la testa sui libri, e così tutto ad un tratto la risposta mi è apparsa chiara e decisa nella mia mente : "Ingegneria". Si ma quale? Bè ci sono stati vari aspetti da valutare, pro e contro interminabili, ma alla fine sono giunta alla scelta di Ingegneria Civile Ambientale e Territorio. Così mi sono buttata a capofitto nell'organizzarmi lo studio per affrontare il test d'ingresso ,che si sarebbe tenuto a Settembre, mi sembrava che stesse per iniziare un'estate perfetta; ma proprio mentre mi preparavo ed ero nel pieno dello studio, la vita ha deciso di farmi un regalo. Stavo per perdere mio padre ( grazie alla perspicacia dei dottori, alle giuste diagnosi e soprattutto alla tempestività con cui hanno operato, ho mia padre ancora qui con me) . Io e il mio ragazzo avevamo in mente di iniziare una nostra vita insieme e stavamo progettando come arredare quella che poi sarebbe stata la nostra casa, ma ahimè abbiamo dovuto rimandare questo progetto per alcuni mesi.. Così sopraffatta dallo stress emotivo estivo, dalle mille preoccupazioni sulla saluta di mio padre, dalla scelta di dover rimandare il progetto casa, mi sono boigotatta il test d'ingresso. Per fortuna l'Università a cui mi sono iscritta dà la possibilità a chi non ha superato questo test di poter frequentare un anno di preparazione che permette di recuperare le lacune e di sanare il debito dell'offerta formativa. Inizialmente mi sentivo sconfitta, mi sentivo una loser, una perdente, ma grazie al mio ragazzo e alle sue capacità comunicative sono riuscita a cogliere il lato positivo di questa sconfitta, essere più preparata e recuperare lacune per poter poi affrontare come si deve questo percorso con le giuste basi. Così ho iniziato a seguire questi corsi e i primi giorni è stata dura, ma veramente dura, doversi ritrovare in mezzo a tanti diciannovenni alle loro prime armi ed io ad essere l'unica più grande e non alla mia prima arma. Ho trovato un gruppo di ragazzi con cui non solo studio ma condivido anche esperienza di vita e la cosa più bella è vedere come nei loro sguardi c'è ammirazione e stima per chi come me non si arrende e non si è arreso al suo sogno. Li ho accolti sotto la mia ala protettiva, come se fossero miei figlioletti e loro mi hanno accettata come se fossi una madre, è un'emozione indescrivibile...Ho instaurato anche un bellissimo rapporto con una mia docente, che stimo e ammiro sotto ogni aspetto, e che in ogni situazione mi sostiene e dice di non arrendermi ( ed è quello che farò, non mi arrenderò). In tutto questo trambusto universitario c'è stata un'altra scelte importante, la famosa casa. Ebbene sì dopo tutto quel parlare e progettare col mio ragazzo, abbiamo la nostra casa. Sono appena quattro mesi che la mia vita è cambiata in modo radicale, ed io ancora non riesco a realizzare l'accaduto. Mi sento viva, mi sento motivata, mi sento e sono felice ,nonostante le sfuriate con lo studio e qualche screzio casalingo, sento finalmente che sto facendo la cosa giusta, la cosa giusta per me. Si può sempre rinascere, si può sempre ripartire da zero, in qualsiasi situazione basta semplicemente volerlo. " NEVER BACK DOWN"       

martedì 10 marzo 2015

-Cuore in mano, il mio-

Oggi vi racconto una storia di vita reale, la mia.
Ho 28 anni e un curriculum universitario alle spalle da far invidia al mondo, mi sono iscritta a bene tre corsi di laurea e non ne ho terminato neanche uno.
Appena diplomata pensai fosse scelta ovvia quella di seguire il mio percorso scolastico, quindi mi iscrissi a scienze dell'educazione. Nel frattempo avevo provato a superare il test d'ingresso per scienze della formazione primaria che ovviamente grazie ai suddetti figli di papà e alle famose conoscenze, io sono stata eliminata come la maggior parte dei poveri comuni mortali  per far spazio a coloro che in realtà non lo meritavano, ma si sa ed è noto che in Italia e soprattutto al sud non va avanti la meritocrazia come dovrebbe. Così ho iniziato il mio percorso universitario e dopo neanche tre mesi e dopo aver pagato una tassa d'iscrizione e una prima rata abbastanza alta, mi resi conto che quel percorso di laurea mi avrebbe incatenato anni e anni sui libri senza mai veder la fine e una volta giunta alla fine avrei dovuto ricominciare con una graduatoria infinita e interminabile che mi avrebbe catapultata nel mondo del lavoro verso i 35 anni se tutto rientrava esattamente nelle scadenze universitarie. Così ho abbandonato ed è iniziata la mia nuova ricerca e così un anno è stato sprecato. Dopo questa avventura del tutto made in sud decisi di trasferirmi nella capitale, avevo trovato un percorso che mi appassionava ma dinnanzi alla realtà mi sono dovuta ricredere e abbandonare anche questo corso perché non avevo le basi per poterlo affrontare, ovviamente da una che ha basi prettamente umanitarie come potevo solo minimamente considerare l'idea di gettarmi a capofitto in una situazione dettata dalla scientificità e dalla praticità, in un corso di progettazione e gestione del territorio e dell'ambiente e fu così che delusa e amareggiata presi il mio bagaglio e tornai a casa. Un altro fallimento, un'altra delusione, un altro anno perso.Ho iniziato a lavorare ma man mano che andavo avanti mi rendevo conto che il mio bisogno era un altro, era quello di tornare sui libri, perché io adoravo e adoro trascorrere le giornate intere col capo chino su migliaia di pagine sperando che siano del tutto riciclate. Così dopo questa parentesi lavorativa trovai un altro corso, questa volta umanitario che univa le mie passioni, la letteratura e le lingue. Inizialmente nonostante le bocciature incassate dai malumori dei docenti non ho rinunciato e sono andata avanti fino ad averla vinta. Era difficile anche qui, c'erano e ci sono ancora attualmente modalità d'esame da sostenere che sono bè non so ancora come definirle, dire senza umanità e senza un criterio credo che basti,  ma sono andata avanti, avevo la grinta e lo stimolo giusto per poter portare a termine almeno un percorso e non sentirmi come una che ha solo sprecato il suo tempo. Ma ecco che semplicemente ho dovuto rinunciare anche a questo perché ho dovuto sostenere la mia famiglia economicamente, ho dovuto scorciarmi le maniche e trovarmi un lavoro che ovviamente non mi togliesse tempo allo studio. Lo trovai facevo la cameriera, ma si sa che la paga è miseramente misera e questo non mi ha permesso di sostenere i costi universitari, tra abbonamento del treno che ogni anno lievitava grazie alla crisi attraversata dalla circumvesuviana, tra i docenti che richiedevano libri di testo originali (che ovviamente hanno scritto loro e che il prezzo di conseguenza non è medio-basso ma medio-alto, solo perché invece di pensare a far studiare gli studenti  pensano ancora a riempirsi le tasche), tra la regione, la provincia e il comune che non ti aiutano ma continuano a rovinarti, bè tra tutte queste cose ho dovuto abbandonare anche questo corso fino a decadere del tutto. Mi sono sentita persa, inutile, fallita, infranta. Questo è accaduto due anni fa e si in questo periodo ho lavorato ma ovviamente non mi sono ritrovata nulla in tasca che io volessi ardentemente, quello che voglio è realizzare il mio sogno a tutti i costi, voglio poter tornare sui libri e lo farò, perché io non ho mai smesso di crederci e mai rinuncerò a tanto... Tutto questo semplicemente per dire a voi genitori di supportare i vostri figli e di credere nei loro sogni.... Tutto questo per dire a chi si ritrova come me che la speranza non deve mai essere abbandonata... Tutto questo semplicemente perché io non demordo... Vi saluto e mi auguro che questa parentesi della mia vita possa farvi aprire gli occhi e andare avanti....